Fin dalle prime inquadrature, Disease mette in scena un mondo distopico, in cui Lady Gaga interpreta diversi personaggi, ciascuno simbolico e profondamente rappresentativo della lotta contro i suoi demoni interiori. Il nuovo videoclip ufficiale del primo singolo estratto dal suo attesissimo settimo album in studio in uscita a febbraio 2025 è diretto dalla regista ucraina Tanja Muïn’o. L’estetica surreale del video trasporta gli spettatori in un ambiente spoglio e industriale, con un contrasto tra colori accesi e luci cupe che ricordano atmosfere gotiche e cyberpunk. Poco dopo il lancio ufficiale è stata la stessa Lady Gaga a spiegare sui social il significato del video: “Penso molto al rapporto che ho con i miei demoni interiori. Non è mai stato facile per me affrontare il modo in cui mi lascio sedurre dal caos e dall’agitazione. Mi da un senso di claustrofobia. Disease consiste nell’affrontare questa paura, nell’affrontare me stessa e la mia oscurità interiore e nel rendermi conto che a volte non posso vincere o sfuggire alle parti di me che mi spaventano. Posso provare a scappare da loro, ma sono ancora parte di me e posso correre e correre, ma alla fine incontrerò di nuovo quella parte di me, anche se solo per un instante. Danzare, trasformarsi, correre, buttare fuori. Ancora e ancora, di nuovo con me stessa. Questa parte integrante di me è in definitiva bellissima perché è mia e ho imparato a gestirla. Sono il direttore della mia sinfonia. Io sono tutti gli attori negli spettacoli che sono la mia arte e la mia vita. Per quanto spaventosa sia la domanda, le risposte sono dentro di me. Parti essenziali e inestricabili di ciò che mi rende me stessa. Mi salvo continuando ad andare avanti. Sono pienamente me stessa, sono forte e sono pronta per la sfida. Buon Halloween”. Il video di Disease segna l’inizio di una nuova era musicale per Lady Gaga, in cui esplora senza riserve la propria vulnerabilità, affrontando i demoni interiori in un viaggio artistico coraggioso e intimo. Disease è diretto magistralmente da Tanja Muïn’o, che ha portato la sua sensibilità visiva al progetto, contribuendo a dare vita a una visione cinematografica che completa perfettamente la narrazione di Lady Gaga.